Un saluto a tutti
Ebbene sembra che questa volta ci siamo . Mi riferisco alla fine di questo lungo ed estenuante autunno che ha dispensato metrate di neve alle quote medio-alte e barili di pioggia altrove con frane ed esondazioni di fiumi come dettagliatamente raccontato nelle cronache di questi ultimi giorni.
Ben diversa cosa negli States in particolare negli stati del Nord-Est dove lì l'inverno ha picchiato duro come non si ricorda da decenni.
Qualcuno si chiederà come mai questa enorme differenza che ha visto l'Europa intera ( e non solo ) con temperature molto al di sopra della media e gli USA dove invece le temperature sono state e saranno anche nei prossimi giorni, ben al di sotto della media.
La causa è dovuta principalmente a due fattori :
1. La temperature delle acque dell'oceano pacifico al largo delle coste occidentali americane sono sopra la media e quindi diventano sede di anticicloni ben strutturati.
Di sponda ciò comporta una discesa di aria fredda dalle regioni artico-canadesi che non trovando le Alpi che ne ostacoli il l percporso ma bensì le Rock Mountains disposte lungo i meridiani ,. viene addirittura accelerata.
2. Il VP ( vortice polare ) sede perenne di aria fredda durante tutto l'anno, è spostato verso il Canada e quindi a " due passi " dalle zone interessate in questi giorni.
Fintantoché si avrà questa situazione, ben difficilmente l'Europa sperimenterà ondate di freddo.
Ma allora , avremo forse un anno senza inverno ?
Probabilmente no. Come anticipato in apertura di questo editoriale , forse è la volta buona.
Ma attenzione però, perché il tutto avverrà molto lentamente.
D'altra parte quando la natura imbocca una strada collaudata e che comporta il minimo dispendio di energia , ben difficilmente la cambierà in tempi rapidi. Come dire , occorre lavorarla ai fianchi come un pugile, giorno dopo giorno.
Le prime avvisaglie inizieranno già nella seconda parte di questa settimana
Sull'Italia non arriverà il gelo, ma la situazione subirà comunque un mutamento, supportato da una riduzione dell'anomalia termica positiva che ha contraddistinto questo primo scorcio di stagione.
Le "prove tecniche" di questa nuova situazione verranno probabilmente
effettuate tra le giornate di giovedì e venerdì. In questo frangente, un nuovo fronte perturbato interesserà la nostra Penisola, ma questa volta verrà seguito da aria decisamente più fredda. Ciò si ripercuoterà sia sui nostri termometri, sia sul limite delle nevicate, che al nord si posizionerà molto in basso.
La cartina che vedete a fianco rappresenta la situazione sinottica attesa per le prime ore di venerdì 24 gennaio.
La percussione dell'aria fredda da nord-ovest formerà un minimo di
pressione all'altezza del Mar Ligure, che muovendosi poi verso sud trascinerà i termometri verso il basso ( anche se non troppo) ad iniziare dal settentrione.E' già tanto visto che non si tratterà più di umidi e miti venti da sud o da ovest, bensì aria nuova e più fredda proveniente dai quadranti settentrionali.
Se ci spingiamo al prossimo fine settimana, il cambio di circolazione ci appare ancora più incisivo.
La cartina a fianco inquadra le temperature a 1500 metri di altezza previste per domenica 26 gennaio.
Come vedete, il freddo sarà ad un passo dall'Italia e le correnti tenderanno ad orientarsi dai quadranti settentrionali.
Per il dopo mi fermo qui.
I modelli sono troppo ballerini e prudentemente è meglio non spingersi oltre ma navigare a vista.
Tenetevi sempre aggiornati.
Finisco con le previsioni per i prossimi due giorni in cui non ci saranno precipitazioni e le temperature incominceranno a calare riducendo l'anomalia positiva . Ci sarà spazio anche per il sole che comunque sarà interrotto da annuvolamenti passeggeri.
Per oggi è tutto
Alla prossima.
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