Meteo: previsioni di un INVERNO da incubo con El Niño Record + Corrente del Golfo azzerata = NEVE, GELO, Burian stile '96
Se un
battito d'ali scatena un uragano, pensate ad un fenomeno esteso come El
Niño quanti sconvolgimenti meteo potrebbe provocare: NEVE e GELO
apocalittico sull'Italia?
Con El Nino record e Corrente del Golfo azzerata l'Inverno sarà record con neve e gelo “Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo” Che frase affascinante! Immaginare un piccolissimo insetto volante, quale è la farfalla, sbattere dolcemente le sue
deboli ali e generare un
poderoso uragano è una scena davvero suggestiva. E la teoria di cui vi sto per parlare, quella dell'"effetto farfalla", non è da meno.
Dopo aver letto questa frase, chi è scettico, penserà che la "potenza della farfalla"
non può dare origine a un cataclisma; altri invece, no: un’azione che può sembrare insignificante, come il battito delle ali,
può causare qualcosa che non ci aspettiamo, innescando processi a catena che non avremmo mai e poi mai pensato. Lo scienziato Edward Lorenz, attraverso numerosi studi e prove,
dimostrò che delle piccole condizioni iniziali producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine nel sistema. Cosa
vuol dire? Che ogni azione nel mondo comporta un effetto irrilevabile
oppure distruttivo; perciò il battito delle ali di una farfalla può
provocare, dopo un lasso di tempo imprecisato,
anche una tempesta, un
uragano o addirittura un cambiamento climatico non solo in una precisa
zona, ma anche in tutto il pianeta.
Edward definì tutto questo "
effetto farfalla” (the Butterfly Effects, in inglese), durante una conferenza del
1972,
partendo da una semplice domanda: “Può il batter d’ali di una farfalla
in Brasile provocare un tornado in Texas?”.
Si pensa che il nome “effetto farfalla” derivi da un racconto
fantascientifico di Ray Bradbury, Rumore di tuono, nel quale gli uomini
erano in grado di viaggiare nel tempo attraverso delle particolari
macchine per safari. Proprio in quest’epoca, schiacciando
inavvertitamente una farfalla, un tizio causerà disastri che
interesseranno non solo il suo presente ma anche quello di tutto il
genere umano. Un racconto imperdibile!
Voi credete a questa teoria straordinaria e affascinante, oppure no?
Per
dimostrarvi che ciò che accade a migliaia di Km di distanza e
addirittura nell'altra parte del Globo, nell'Emisfero australe, può
influire fortemente sul clima di tutto il Pianeta, Europa ed Italia
compresa, Mediterraneo in prima linea, prendiamo non a caso ad esempio
il fenomeno de El NIñ
o, il riscaldamento delle acque oceaniche
del Pacifico che raggiunge il culmine proprio in concomitanza con il
Natale, la nascita del bambin Gesù, da cui il nome El Nino, il bambino,
il bimbo.
PREMESSA. Tutti si ricorderanno la
nevicata di Roma nel Febbraio 2012 con le conseguenze e i disagi che la
Cronaca di quei giorni ci ha mostrato. Quel periodo nevoso fu
conseguenza del fenomeno ricorrente del Niño, che descriveremo fra poco,
e che quest'anno sarà molto più intenso del 2012, addirittura il più
forte del secolo, in combinazione con una Corrente del Golfo quasi
azzerata.
LE TESI: La teoria del Niño che prevederebbe un inverno gelido con NEVE eccezionale e con almeno 2 o 3 sferzate di Burian in Europa,
stile Dicembre 1996 e 13 Dicembre 2001, oppure anche snow-style come il
2012 (ricordiamo la nevicata di Roma del 3 Febbraio 2012).
LA
TESI FREDDA di NEVE e BURIAN due-tre VOLTE a Dicembre e poi a Febbraio.
Negli ultimi giorni la tesi che sostiene la teoria del Niño è sempre più
forte e sempre più valida, poiché rinforzata, da alcuni parametri meteorologici, atmosferici ed oceanici sempre più evidenti.
Sono addirittura ben 3 gli elementi che sostengono la tesi dell'Inverno gelido: 1) Niño eccezionale: il Niño in atto è il più forte mai verificatosi negli ultimi 80 anni.
2) Corrente del Golfo quasi azzerata:
la Corrente del Golfo si è affievolita e quindi le sue tiepide acque
non potranno quest'anno mitigare l'inverno nell'Inghilterra e in
Normandia.
3) Oceano Atlantico più freddo intorno a 45 gradi di latitudine: in mare aperto è presente da mesi una vasta area di 4000 km quadrati in cui le acque sono più fredde della norma di 3 gradi.
Cosa è "El Niño" e come agisce. I
climatologi statunitensi stanno evidenziando proprio in questi giorni
che il fenomeno sempre più intenzionato a tornare in scena da grande
protagonista. Sembra possa accadere qualcosa di più forte o comunque
simile a ciò che avvenne già nel 1997. El Niño si sta rinforzando in
queste ore al largo nelle coste orientali dell'Ecuador e del Perù. In
sintesi succede questo:
aumentano le temperature dell'acqua sulla superficie dell'oceano, gli
alisei smettono di agire diventando sempre più deboli e, come non
bastasse, i modelli matematici che analizzano El Niño da nove mesi a
questa parte ribadiscono che il riscaldamento delle acque del Pacifico
continuerà, dando così agli alisei una ragione in più per annientarsi.
Con gli alisei "semi-spenti" non avviene il mescolamento necessario
delle acque oceaniche, permettendo a quelle fredde dei fondali di
arrivare in superficie e garantire così il naturale equilibrio termico
fra mare e terra. Gli alisei, vale la pena ricordare, sono venti di
direzione regolare e costanti d'intensità, capaci di condizionare la
meteorologia su enormi porzioni del Pianeta. Soffiano da nord-est a
sud-ovest, nell'emisfero boreale e da sud-est verso nord-ovest in quello
australe. Sono decisivi nella navigazione, soprattutto a vela e lo
dimostra il fatto che i giri del mondo senza motore (ma non solo)
avvengono facendo rotta verso Occidente. Cristoforo Colombo insegna.
CONCLUSIONI - All'interno di un periodo invernale mediamente normale o leggermente più mite della norma,
saranno estremamente probabili, non solo a Dicembre, ma anche nella seconda metà di Febbraio un paio di episodi nevosi e gelidi dapprima al Nord e poi anche al Centro fino a Roma, con
colate artiche verso il Mediterraneo, dapprima dal Mar della
Groenlandia sin da fine Novembre e a Dicembre, e successivamente a
Febbraio dagli Urali e dalla Siberia sottoforma di BURIAN, il
freddissimo vento siberiano della steppa che, passando attraverso la
regione carpatico-danubiana e sfociando sul bacino dell'Adriatico,
porta poi a nevicate in Italia.