domenica 25 gennaio 2015

Bel tempo ma .........

Un saluto a tutti

Bel tempo per i prossimi giorni fino a circa metà della prossima settimana. Qualche passaggio modesto di nuvolaglia ma senza fenomeni.

Temperature che, se diminuisce l'apporto settentrionale dei venti, si abbasseranno nelle minime con gelate anche diffuse.

Invece grandi novità bariche sono attese per il prossimo fine settimana
Vi  posto una carta molto lunga nelle previsioni la cui attendibilità non è molto elevata ma che comunque dà da pensare


Come potete notare la carta sopra prevista per venerdi prossimo, se si realizzasse comporterebbe un reset barico notevole per non dire sorprendente.

Infatti un lobo del VP si verrebbe a piazzare proprio sopra le nostre teste : lascio a Voi  immaginare cosa potrebbe succedere.

Da dire che l'attendibilità è, vista la distanza temporale, piuttosto bassa.
Ma non sia mai che ..........  a volte la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo.

Per ora è tutto

Alla prossima

lunedì 19 gennaio 2015

La filosofia del cambiamento climatico

Riporto integralmente un editoriale tratto dal sito Meteolive molto interessante 
Buona lettura

La filosofia del cambiamento climatico

Che siano di natura climatica, economica o geopolitica, tutte le crisi hanno un denominatore comune: la crisi culturale.


Alla faccia di Socrate. Qui il guaio è che oramai “tutti sanno tutto”. Naturalmente nel mondo reale, e non in quello illusorio o immaginario, l’aforisma andrà poi corretto in un più verosimile “tutti credono di sapere tutto”. Ma poi, esistono veramente le verità? Quasi mai, sempre nel mondo reale, purtroppo.

Dalla fisica classica, con il principio di indeterminazione di Heisemberg, allo studio dei sistemi complessi, esistono sempre dei limiti conoscitivi. L’universo non è deterministico, è probabilistico. Tuttavia, il grande valore della scienza, a differenza ad esempio di altre forme di cultura umanistica di natura soggettiva, è quello di riuscire, servendosi di un metodo oggettivo e ben collaudato, a costruire una interpretazione della realtà con il più basso grado di approssimazione possibile.

Si parla di evidenze scientifiche e verità scientifiche.

Quando le evidenze scientifiche si susseguono e concorrono a confermare una determinata ipotesi, si arriva a una quasi verità (teoria scientifica), che andrà a costituire il paradigma di riferimento fino a quando una nuova evidenza scientifica, eventualmente, seria e comprovata, ma di stampo contrario, non metterà di nuovo tutto in discussione.
E’ il principio di falsificabilità di Popper.

Partendo da questa considerazione epistemologica, quindi, potremmo anche cominciare a chiederci se, parlando di clima, si possano oggi rintracciare delle evidenze scientifiche veramente in grado di mettere in crisi seriamente la teoria dominante sui cambiamenti climatici.

Forse i “miti” della vite che cresceva in Inghilterra o dei vichinghi che chiamarono “Terra Verde” l’attuale Groenlandia, a testimonianza di un clima medioevale che potrebbe essere stato più caldo di quello odierno anche senza la presenza di CO2 antropica? O forse questo recente iato delle temperature globali, che molti erroneamente hanno fatto risalire addirittura al 1998 e che comunque, come previsto, sembra stia già volgendo al termine?

O sarà forse il fatto che la banchisa antartica (ghiaccio marino e non continentale) sta incrementando la sua estensione? Oppure saranno queste minuscole variazioni dell’attività solare che molti continuano a chiamare in causa come responsabile principale?

O forse sarà il fatto che i modelli climatici stanno facendo cilecca, si dice, soltanto perché non sono riusciti a pronosticare nel dettaglio un rallentamento del riscaldamento globale per una dozzina d’anni, un’inezia rispetto alle funzioni per cui sono stati concepiti?
Il clima però cambia anche per sua natura, è sempre cambiato. La realtà, del resto, è in perenne mutamento, “tutto scorre” diceva Eraclito. E allora, quanto sappiamo sui cambiamenti climatici del passato? Decine di grafici, elegantemente vestiti a puntino di un’apparente precisione, ma nella sostanza molto approssimativi, ci forniscono moltissime informazioni.

Ma quanto valgono queste informazioni? La climatologia è un eterno conflitto tra precisione e approssimazione, bisogna essere molto attenti e abili nel capire quando diventa più utile cogliere la sostanza piuttosto che il dettaglio. Veramente possiamo credere di riuscire a ricostruire fedelmente l’estrema complessità del clima remoto dallo studio dello spessore degli anelli degli alberi?

Provate a procurarvi una sezione di tronco e a sperimentare. Un larice e una quercia di qua, il polline fossile e un sedimento di là, e ti scrivo la storia del clima globale. Intanto oggi, con tutto l’armamentario di tecnologie moderne, non si riesce ancora a stabilire con precisione l’entità e le variazioni della temperatura globale senza incappare in una barra di errore che sfiora ancora il decimo di grado. Provate, se ci riuscite, a calibrare tra di loro due o più termometri digitali. Uno studio scientifico inoltre non dimostra un bel niente, semmai suggerisce e contribuisce.

Tuttavia, la minaccia del riscaldamento globale potrebbe essere concreta. Ma quanto c’entrano le attività umane? E se fossimo veramente noi i principali colpevoli, saremmo comunque in grado di darci una regolata? Beati quelli che credono sempre e comunque nella possibilità di un progresso infinito e sregolato senza effetti collaterali, e nella natura, sempre benevola, dell’essere umano. Lasciamoli pure dormire sonni tranquilli.

Ma l’aspettativa di vita è aumentata, si dice… fino a ieri. Aumenterà all’infinito? E l’aspettativa di salute? Per ogni domanda, però, la scienza, nonostante tutte le difficoltà, ci fornisce quasi sempre una risposta adeguata, oggi molto più di ieri e domani molto più di oggi.

Le quasi certezze aumentano, le incertezze diminuiscono, la conoscenza progredisce, nonostante questo percorso produca inevitabilmente nuova ignoranza. Il pensiero si evolve, cambia, si completa, si arricchisce di nuove e aggiornate informazioni che provengono dall’acquisizione continua di sempre nuovi e affidabili dati.

Soltanto la posizione ideologica rimane sempre uguale a se stessa, così come il pensiero antiscientifico. Altro che coerenza. “E’ sempre buona cosa rendersi conto della propria ignoranza” diceva Charles Darwin. Cominciamo a leggere e a studiare quindi, proviamo ad elevare il nostro livello culturale, cerchiamo di guardare oltre i confini austeri e limitati della nostra ignoranza.

Davanti a noi si prospettano ancora anni difficili e scelte importanti, non facciamoci trovare intellettualmente impreparati.

venerdì 16 gennaio 2015

Il tempo del fine settimana

Un saluto a tutti

Eccoci al consueto appuntamento di fine settimana con una stagione invernale che è , al momento , una fotocopia dell'inverno scorso con la differenza che almeno allora sulle Alpi si registravano metrate di neve.
Ora sta per giungere una perturbazione da Nord-ovest che avrà ,se non altro , il merito di portare la neve su quote medie ( 1200- 1300 m ) e pioggia in pianura. Le temperature sono destinate ad aumentare per il richiamo mite di aria umida meridionale.
La pioggia si intensificherà nel corso del pomeriggio-sera interessando la giornata di Sabato, ma non Domenica dove il tempo lascerà spazio anche al sole
Anche Lunedi dovrebbe trascorrere abbastanza buono in attesa di un nuovo fronte perturbato che dovrebbe raggiungerci nella giornata di Mercoledi
E il freddo ?
Al momento si vede un possibile richiamo orientale per il fine della prossima settimana ma la distanza temporale è tale da consigliare estrema prudenza : ovviamente ne riparleremo

Per ora è tutto

Alla prossima

sabato 10 gennaio 2015

Gennaio travestito da Aprile

Un saluto a tutti

Forse da noi non si nota  ma sappiate che un forte afflusso di aria calda in quota farà probabilmente registrare nuovi record di temperatura. Addirittura (il nord-ovest sarà più penalizzato)  a 1700 m si registrano +10 °C.
Da noi grazie all'inversione termica e/o alle nebbie ancora non si nota ma nel pomeriggio si dovrebbe avere una netta risalita dei termometri salvo locale presenza di nebbie o copertura del cielo.
Il tutto sarà però di breve durata perchè domani pomeriggio un fronte freddo passerà le Alpi apportando un brusco calo delle temperature con nevicate intorno ai 7-800 m e qualche temporale localmente grandinigeno
In seguito variabilità ma grande incertezza regna tra i modelli, per cui non mi spingo oltre

Per ora è tutto

Alla prossima

venerdì 2 gennaio 2015

Inverno in stand by per i prossimi giorni

Un saluto a tutti

Dopo il freddo che, contrariammente a quanto sbandierato dai vari media non è stato eccezionale ma almeno dalle nostre parti del tutto normale, ebbene dicevo adesso si torna alla zonalità cioè al volto più benevolo dell'inverno con temperature che a livello di circa 1500 m sarà di  parecchi gradi sopra lo zero.

Questo ahimè sarà un brutto colpo per le Alpi che finora di neve ne hanno vista gran poca e con le temperature dei prossimi giorni nemmeno i cannoni da neve serviranno a qualcosa.

In pianura avremo invece marcate inversionoi termiche che però porteranno durante il giorno ad un clima dolce.
Questo per i prossimi tre-quattro giorni.

Attenzione però perchè la sorpresa potrebbe essere dietro l'angolo.
Per oggi è tutto

Alla prossima.