giovedì 25 febbraio 2016

Tempesta di fine inverno : massima attenzione by A.Grosso


Maltempo anche estremo in arrivo da sabato mattina a lunedì pomeriggio con abbondanti precipitazioni, venti forti, copiose nevicate sulle Alpi e con fiocchi temporanei anche sul Piemonte, poi fase di variabilità con possibile moderata flessione delle temperature lungo le regioni adriatiche e qualche nevicata in Appennino.


L'intensa fase di maltempo, annunciata spesso anche sotto traccia dai modelli ma avvistata tempestivamente con almeno 10 giorni di anticipo dal team di MeteoLive, è ormai prossima ad attivarsi. 

Si comincerà venerdì con un richiamo di aria più fredda nei bassi strati al nord e con la presenza di un'estesa nuvolosità sull'insieme del territorio che potrà già dar vita a qualche precipitazione sparsa. 

La depressione in arrivo sull'ovest del Continente con "epicentro" l'area pirenaica, muoverà sabato mattina alla conquista dell'Italia con il primo corpo nuvoloso pronto ad attraversare il centro-nord e a determinare leprime importanti precipitazioni, nevose anche a quote basse (e addirittura a tratti pianeggianti )sul Piemonte, la Lombardia occidentale e parte dell'Appennino ligure, successivamente anche sui restanti settori alpini e prealpini.

Nella notte su domenica il minimo sembrerà colmarsi a ridosso delle isole maggiori, per poi ritrovare vigore ed approfondirsi nuovamente nella mattinata di domenica, puntando il settentrione.

Si andrà dunque organizzando un secondo intenso corpo nuvoloso che colpirà tutto il Paese risalendo da sud verso nord ed impattando in modo severo soprattutto al nord e su molte zone del centro tra la serata di domenica e la mattinata di lunedì.

Domenica i venti risulteranno particolarmente forti su tutto il Paese, avvicinandosi ai 90-100kmh sulle coste e sulla terraferma, superando anche i 120km/h in Appennino già dalle basse quote. 

Il richiamo sciroccale spingerà l'aria mite da sud verso nord, innalzando gradualmente la quota neve sul settore alpino che domenica mattina si porterà oltre i 1500m sulle Prealpi e resisterà sino a 1200-1300m sul settore alpino, tranne sul Piemonte, dove sacche di aria fredda manterranno la quota neve sotto i 1000m, specie sul Cuneese e sul Torinese dove potrebbe continuare a nevicare sino a bassa quota.

Lunedì la cessazione del richiamo sciroccale, unitamente ai bassi geopotenziali e al rovesciamento di aria più fresca dall'alto indotto dalle precipitazioni ancora intense, abbasseranno il limite della neve sulle Alpi sin verso i 1000m e sulle Prealpi sino a 1200m. 

Martedì un impulso freddo si porterà a ridosso delle Alpi e poi tra mercoledì e giovedì scivolerà lungo l'Adriatico portando con sé anche un minimo depressionario che al momento non sembrerebbe però in grado di determinare un peggioramento severo sull'Italia, ma sfuggire sui Balcani, riuscendo comunque a generare qualche nevicata sui versanti adriatici dell'Appennino. 

Le temperature si riporterebbero su valori invernali su nord-est e parte del centro-sud, resterebbero più miti tra nord-ovest, Sardegna ed alto e medio Tirreno. (Da verificare)

ATTENZIONE comunque nel fine settimana al vento forte, alle bufere di neve attese sulle Alpi oltre i 1700-1800m e ai temporali sulle zone costiere.

Le fasi salienti del peggioramento:
sabato 27 febbraio: al nord-ovest, la Sardegna e le regioni centrali tirreniche molto nuvoloso con precipitazioni sparse, nevose a quote molto basse su Piemonte ed ovest Lombardia, con qualche momento nevoso non escluso sino in pianura, ma in genere con fiocchi oltre i 400-600m, con coinvolgimento anche dell'Appennino ligure, dell'Appennino emiliano occidentale e sino al fondovalle in Valle d'Aosta e sull'Ossola. Tempo in peggioramento anche sul resto del nord e poi del centro con precipitazioni, nevose oltre i 700-1000m sul settore alpino centro-orientale. Al sud ancora asciutto. Freddo umido al nord, mite altrove.

domenica 28 febbraio: breve pausa nelle precipitazioni al nord, poi maltempo in risalita dal centro-sud dove in mattinata vi saranno rovesci, temporali, colpi di vento e mareggiate lungo le coste esposte alla ventilazione meridionale. Nel pomeriggio-sera pesante maltempo al nord e su gran parte del centro con precipitazioni molto abbondanti su centro-est Alpi, Toscana, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, basso Piemonte e bassa Lombardia, nevose oltre i 700m sul Cuneese, oltre i 1000m su ovest Alpi, oltre i 1400-1600m sulle Prealpi, oltre i 1200-1400m su centro-est Alpi.

lunedi 29 febbraio: ancora maltempo al nord e sulle regioni centrali tirreniche ma con fenomeni in localizzazione su Emilia-Romagna e Triveneto, nevosi oltre i 1200m sul settore alpino, oltre i 1400m su Prealpi ed Appennino settentrionale ma con limite in calo nel corso della giornata. Schiarite al sud. Entro sera attenuazione dei fenomeni ovunque. 
 
Tra martedì 1 e mercoledì 2 marzo: variabilità con schiarite su nord-ovest e Sardegna, nuvolaglia irregolare altrove con qualche precipitazione sparsa, specie su Triveneto e medio Adriatico, a carattere di rovescio.

giovedì 3 marzo: nuvolosità irregolare su Triveneto, Romagna, medio Adriatico con rovesci sparsi, nevosi in Appennino e sulle zone alpine orientali oltre i 700m, schiarite altrove, temperature in calo sulle zone di nord-est e sul medio Adriatico, stazionarie altrove.
 

domenica 21 febbraio 2016

Il tempo della settimana tra alti e bassi




Allontanata ogni velleità anticiclonica dal Mediterraneo, nei prossimi giorni sperimenteremo ancora gli effetti di una circolazione abbastanza turbolenta ed irrequieta.Va messo in evidenza anche il modesto contributo freddo portato dalle masse d'aria artiche, queste ultime interagiranno con le perturbazioni provenienti dall'oceano Atlantico, portando un'ulteriore contributo instabileanche sul bacino del Mediterraneo.
Ogni singolo "step" perturbato sarà intervallato da un intermezzo di tempo stabile garantito da qualche veloce promontorio anticiclonico. Avremo quindi una rotazione temporanea dei venti dai quadranti settentrionali al termine di ogni passaggio che garantirà anche qualche ora di sole.
In linea generale da qui alla fine del mese, saranno almeno tre i passaggi perturbati che potranno interessarci: al termine dell'attuale periodo anticiclonico, il primo fronte apripista attraverserà l'Italia nella giornata di martedì 23 febbraio. Trattasi questa di una perturbazione piuttosto debole che sarà comunquesufficiente a portare un primo cambiamento delle condizioni atmosferiche al centro ed al nord, con qualche precipitazione sparsa.
Una seconda perturbazione è attesa sul nostro Paese tra giovedì 25 e venerdì 26 febbraio, confermata da ambo i centri di calcolo europeo ed americano, abbiamo ancora un po' di difficoltà a stabilirne precisamente l'intensità e quindi le zone che ne saranno effettivamente coinvolte. Al momento i settori più esposti sembrerebbero essere ancora una volta quelli centrali e settentrionali tirrenici, con precipitazioni la cui intensità, come detto, andrà valutata successivamente. Il centro di calcolo europeo propende infatti per un passaggio più intenso, il centro di calcolo americano per un passaggio più debole e circoscritto. 
Una terza, importante circolazione di bassa pressione potrebbe infine coinvolgerci  negli ultimi giorni di febbraio; una vasta figura di bassa pressione si avvicinerebbe infatti dall'Iberia ai settori centrali del Mediterraneo. Ne sarebbero più coinvolte la Sardegna, le regioni centrali e settentrionali tirreniche e l'angolo nord-occidentale (da confermare).
Infine uno sguardo al tempo atmosferico previsto nei primi giorni di marzo; la ferita sul bacino del Mediterraneo faticherà a rimarginarsi, potranno quindi rinnovarsi le possibilità d'avere ulteriori apporti instabili portati sempre da una circolazione mediamente occidentale dei venti d'alta quota. Infine uno sguardo al contesto termico ancora attestato su valori temperati, picchi di freddo moderati potranno verificarsi soprattutto sui settori settentrionali ma senza eccessi.

venerdì 19 febbraio 2016

Perchè la neve predilige il N.O al N.E? Ecco perchè by A.Grosso

Nord Est o Nord ovest? In Pianura Padana la neve ha delle preferenze!

Sarà capitato molte volte di vedere su giornali o telegiornali città come Milano o Torino imbiancante mentre città come Padova o Vicenza prive di neve. Come mai? Ecco la spiegazione


Resistente cuscinetto di aria fredda ad ovest mentre sopraggiunge il richiamo di correnti calde sulla pianura Emiliano-Veneta.
Capita molte volte di sentir dire che a Torino e Milano nevica mentre in città come Padova o Vicenza o quelle vicino alla costa romagnola la neve si è tramutata dopo poche ore in pioggia. 

Come mai?Cosa succede e perché non può accadere il contrario? 

In questo articolo cercheremo di rispondere in maniera esaustiva a questa domanda esaminando a fondo la natura fisica di tale fenomeno unico nel suo genere in Europa.

La pianura padana come molti di voi sapranno si trova delimitata a settentrione dalle Alpi e a sud dagli Appennini. L’unico suo sbocco lo si trova ad est dove si estende fino al mare Adriatico. Tale conformazione, se da un lato le permette di essere protetta a nord dalle fredde correnti in arrivo dall’artico, le cui isoterme più gelide vengono spesso bloccate oltralpe, dall’altro il fatto di essere racchiusa tra 2 catene montuose non le permette di avere un continuo ricircolo di masse d’aria. 

Capita sovente che durante i periodi di alta pressione durante il trimestre autunnale ed invernale l’aria ristagni per più giorni al di sopra della Pianura Padana provocando danni alla salute ormai noti, legati all’inquinamento atmosferico che qui più che in ogni altra parte d’Europa raggiunge i suoi massimi livelli. 

Ma eccoci al nocciolo della questione. Infatti possiamo affermare con certezza che più una massa d’aria è fredda e più è densa e quindi a causa del suo peso maggiore tenderà a rimanere confinata nei bassi strati vicino al suolo. 

Ed è proprio per questo motivo che dopo il passaggio di correnti fredde in pianura padana la massa d’aria tende a rimanere in loco sia per il suo peso sia perchè circondata da catene montuose. Giunti a questo punto può capitare che entro pochi giorni una perturbazione atlantica formatasi nel vicino Oceano Atlantico punti dritta verso il Nord Italia. 

Come è ben noto ogni fronte viene preceduto da un richiamo di masse d’aria più miti che nel caso della penisola Italiana si manifestano attraverso venti di Libeccio, Ostro e Scirocco. Venti che si intensificano con l’avvicinarsi della perturbazione ma che trovano come ostacolo la catena Appenninica. 

Ecco quindi che l’unico punto da cui i venti sciroccali più caldi possono penetrare all’interno della pianura padana è dalla porta del mare adriatico. A questo punto mentre la perturbazione comincia a portare le sue prime precipitazioni il cuscinetto di aria fredda presente in pianura inizia ad essere eroso e sostituito da aria più calda partendo dalle coste venete e romagnole fin verso l’est della Lombardia. 

Più ci addentriamo all’interno del catino padano racchiuso sempre più tra le catene montuose e più le masse d’aria calda fanno fatica a scalzare dal suolo lo strato di aria fredda presente. 
Quindi mentre sull’est della pianura padana la neve si è già tramutata in pioggia a causa dell’arrivo delle correnti meridionali, a ovest il resistente cuscinetto di aria fredda permette il proseguimento delle abbondanti nevicate dette di “addolcimento”. 

Ecco dunque spiegato il perché mentre sulle regioni orientali molte volte la neve si tramuta in pioggia mentre sulle regioni occidentali la neve continua a cadere copiosa.

martedì 16 febbraio 2016

Scaldata temporanea fine settimana by Demasi

Il tempo previsto sull'Italia tra domenica 21 e lunedì 22: una scaldata di tutto rispetto!

Confermato un importante surriscaldamento della temperatura a cavallo tra la fine della settimana attuale e l'inizio della prossima. Ecco cosa dovremo aspettarci.


Nell'aggiornamento relativo alla serata di ieri, lunedì 15 febbraio, avevamo discusso in merito l'intervento di una breve fase anticiclonica nel periodo compreso tra venerdì 19 e lunedì 22 febbraio. La previsione trova conferma anche con gli aggiornamenti di quest'oggi, ponendo ulteriore enfasi ad un sensibile riscaldamento della temperatura operato da una massa d'aria subtropicale africana nel cuore di febbraio. Avete proprio capito bene, stiamo parlando di una massa d'aria estremamente mite per il periodo, che sarebbe direttamente prelevata dalle latitudini nord-africane per essere trascinata verso il bacino del Mediterraneo.

Abbiamo deciso di dedicare un articolo specifico, poichè i valori stimati dai due principali centri di calcolo (modello americano e modello inglese) stimano quest'oggi un profilo termico generale, allineato su valori particolarmente elevati. L'esordio della fase mite sarebbe come al solito garantita dal rinforzo dell'anticiclone delle Azzorre. Da questo punto di partenza trarrebbe origine l'arrivo delle masse d'aria assai temperate africane nel cuore di febbraio, ma in che modo?

L'espansione dell'alta pressione oceanica, "taglierebbe" letteralmente le gambe all'alimentazione d'aria fredda ed instabile artica che in questi giorni costituisce linfa vitale all'importante saccatura che governa il bacino del Mediterraneo. Ne conseguirebbe la formazione di un vistoso "cut-off" di bassa pressione non più alimentato dall'aria fredda proveniente dalle latitudini settentrionali e pertanto sganciato dal flusso portante garantito dalla corrente a getto polare. Giunti a questo punto, la depressione sprofonderebbe velocemente verso i settori nord-africani. Attualmente la sua posizione viene stimata a cavallo tra la Tunisia, il Marocco e la Penisola Iberica.

Masse d'aria fredda artica si ritroverebbero quindi catapultate nel cuore del deserto sahariano, mentre le masse d'aria molto calde preesistenti verrebbero "spodestate" dalla loro collocazione originaria, costrette a migrare verso latitudini molto più settentrionali dell'ordinario. Ne conseguirebbe un forte riscaldamento della temperatura sul Mediterraneo centro-orientale tra domenica 21 e lunedì 22 febbraio. Una prima stima dei valori che potremo raggiungere, mette in evidenza un quadro termico particolamente eclatante, nel quale isoterme superiori a +15°C alla quota di 850hpa (circa 1500 metri) potrebbero raggiungere gli estremi settori meridionali del Paese, portando valori termici anche superiori ai +20°C. Farebbe caldo anche sulle regioni centrali e settentrionali, con valori termici alla quota di 850hpa compresi tra +10°C e +5°C.

Comprensibilmente dato il periodo assai prematuro, l'onda anticlonica subtropicale batterebbe in ritirata già entro martedì 23 febbraio, lasciando in eredità una circolazione un po' meno tiepida di origine oceanica con precipitazioni in arrivo a partire dalle regioni del versante tirrenico. Conferme o smentite nei prossimi aggiornamenti. 

lunedì 15 febbraio 2016

Il tempo della settimana by A.Grosso

Una depressione posizionata sul Tirreno dispensa precipitazioni soprattutto al centro, che tenderanno a risalire verso nord alla fine della giornata. Al sud respiro molto mite e clima primaverile. Martedì piogge su tutto il nord, neve sulle Alpi e in Appennino oltre gli 800-1000m, localmente anche più in basso. Mercoledì residui fenomeni, giovedì ritorno di un clima autunnale anche al sud con rovesci e temporali. Da venerdì probabile anticiclone in arrivo.

 
COMMENTO: non sono mancate negli ultimi giorni precipitazioni nevose sull'arco alpino che hanno in qualche modo salvato in molte zone l'andamento della stagione. In questi giorni però vivremo sostanzialmente un'altra irruzione fredda mancata, limitata al settentrione e modesta nel suo sviluppo, con l'Italia divisa in tre settori climatici e il sud addirittura a sperimentare una parentesi nettamente primaverile. Sull'arco alpino e sul nord Appennino comunque arriverà ancora qualche nevicata, specie martedì.

 

SITUAZIONE: una depressione centrata sul medio Tirreno determinerà oggi precipitazioni tra la Sardegna e l'Italia centrale. L'approfondimento del minimo depressionario richiamerà un po' d'aria fredda sul settentrione e aria molto mite, per non dire calda, sull'Italia meridionale, al centro si sperimenteranno condizioni intermedie.

EVOLUZIONE: la depressione risalirà martedì verso nord dispensando precipitazioni diffuse al settentrione, ancora nevose a quote relativamente basse sul settore alpino e sul nord Appennino. Mercoledì si avranno fenomeni residui, mentre per giovedì il "caldo" fuori stagione al meridione verrà evacuato a suon di rovesci o temporali.

FINE SETTIMANA: da venerdì l'azione stabilizzante dell'anticiclone delle Azzorre si farà sentire ovunque regalando un fine settimana tranquillo di stampo autunnale, con anche locali situazioni nebbiose.

PROSSIMA SETTIMANA: tornerà la variabilità ma senza che l'inverno riesca a piazzare una vera zampata, un classico colpo di coda di quelli pesanti, come abbiamo sperimentato in passato. In pratica sembra già di sperimentare a febbraio un tempo marzolino. Seguiranno comunque ulteriori approfondimenti in giornata.

ITALIA DIVISA in TRE: notevole il gradiente termico orizzontale e verticale atteso per martedì 16 sul nostro Paese con il nord a sperimentare valori invernali, il centro autunnali e il sud primaverili o tardo primaverili.





 
OGGI: al nord nuvolosità irregolare con schiarite su centro-ovest Alpi ed annuvolamenti più intensi e compatti su Triveneto ed Emilia-Romagna, segnale della risalita del 
  corpo nuvoloso sul centro Italia che dalla sera riporterà le precipitazioni anche su queste zone, nevose sulle Alpi oltre i 1000m e in Appennino oltre i 1200m.
Al centro e sulla Sardegna instabile con piogge e rovesci sparsi, anche temporaleschi, alternati a momenti asciutti; al sud instabile su Campania e Molise con locali rovesci o isolati temporali, più a sud prevalenza di schiarite e tempo asciutto. Temperature senza variazioni di rilievo al nord ma in calo dalla sera, su valori relativamente miti al centro, molto mite e in aumento al sud.

DOMANI: al nord moderato maltempo con piogge e rovesci, limite della neve oltre i 700-1000m sulle Alpi e sul nord Appennino ma localmente anche a quote inferiori nelle valli strette e sui settori più occidentali, al centro nuvolaglia irregolare con locali rovesci, alternati a schiarite, al sud poco o parzialmente nuvoloso con ampie schiarite. Temperature in calo al settentrione, stazionarie al centro, sempre molto miti e primaverili al meridione.


sabato 6 febbraio 2016

Importante peggioramento di stampo tardo autunnale by A.Grosso

MALTEMPO: importante PEGGIORAMENTO alle porte dell'Italia

Il tempo tenderà a peggiorare al nord e al centro nella giornata odierna (sabato). Le prime precipitazioni al nord-ovest e sull'alta Toscana nel pomeriggio e soprattutto in serata. Domenica piogge anche intense al centro-nord, specie sulla Liguria, neve abbondante sulle Alpi.



Le correnti atlantiche tornano a ruggire sul Continente, muovendo le fila di due perturbazioni che in rapida sequenza interesseranno la nostra Penisola, segnatamente il centro-nord.
La prima è piuttosto debole e ha ormai raggiunto con la sua parte più avanzata il settore di nord-ovest e la Sardegna.
Si tratta di un sistema frontale ormai invecchiato che nel corso della giornata determinerà un aumento delle nubi al centro-nord e qualche pioggia locale, specie tra il pomeriggio e la serata sul nord-ovest e in Toscana.



La prima cartina ci mostra gli effetti che avrà questa prima perturbazione in Italia. La mappa è incentrata per il primo pomeriggio odierno.
E' evidente l'aumento della nuvolosità che incederà da ovest verso est, interessando segnatamente il nord, l'alto-medio Tirreno e la Sardegna.
Nel pomeriggio e soprattutto in serata si attiverà qualche debole pioggia al nord-ovest e in Toscana, unitamente a brevi nevicate sulle Alpi al di sopra dei 700-900 metri.
Altrove il tempo resterà asciutto, soleggiato e complessivamente mite nelle ore centrali della giornata.




La giornata di domenica 7 febbraio si annuncia invece perturbata al nord, sul Tirreno e sulla Sardegna (terza figura a lato).
Le precipitazioni più intense si concentreranno sulla Liguria e la fascia pedemontana alpina centro-orientale, dove nevicherà sopra gli 800-1000 metri.
Rovesci di un certo spessore si faranno notare anche sulla Toscana (specie la parte alta della regione), sulla Sardegna occidentale e in serata anche sul Lazio; il resto delle regioni resteranno ancora in attesa.
Attenzione anche ai venti forti meridionali e ai bacini di ponente in condizioni non ottimali. Non farà freddo.