lunedì 14 dicembre 2015

Leggetevi questa intervista al dr. Grosso : no comment

L'intervista a Grosso: "anomalia impressionante, oltre ogni aspettativa..."




REDAZIONE: siamo di fronte un anticiclone indistruttibile...
GROSSO: si, perché è ben vero che il vortice polare è compatto ma ad esempio gli States non hanno in casa un mostro di stabilità come l'anticiclone africano e sperimentano comunque un tempo sufficientemente vivace, ricco di sbalzi termici certo, ma così almeno cambia l'aria, si verificano piogge, nevicate e arriva anche il freddo perché in fondo è inverno.

REDAZIONE: da noi invece questa anomalia, forse forzata dal Nino, è costituita da questa sorta di gobba di cammello che risulta ancora più invadente che nel periodo estivo e alla pari con certi anticicloni stile anni 80 e 90.
GROSSO: si, speravamo di non rivivere più certe situazioni della fine degli anni 80 e invece rieccole puntuali. Da due anni l'inverno si è inceppato ma questo finale del 2015 sta davvero superando il limite. Abbiamo perso per strada le piogge autunnali, ora l'anticiclone si è mangiato dicembre e nelle grandi aree urbane c'è una cappa di smog impressionante e nessuno dice o fa nulla, meno male che la conferenza di Parigi è ancora calda...

REDAZIONE: a tal proposito cosa ne pensa del fatto che si voglia contenere il rialzo termico entro 1.5°C, è fattibile?
GROSSO: è irricevibile il messaggio che l'uomo possa mettersi alla regia del termostato del clima come se gestisse il calore all'interno di un appartamento. Non si può pensare di controllare la macchina climatica. Non esiste l'equazione: inquino meno così limiterò il rialzo termico. Va benissimo inquinare meno, ammesso ma non del tutto concesso che ci si riesca; non illudiamoci però di fermare in tempi brevi il cammino naturale del clima che per ora sembra orientato verso il caldo. Possiamo dire che proveremo a diminuire la forzante umana di questo calore, mi sta bene, ma non facciamone una questione di mezzo grado o di un grado, avveleniamo di meno l'aria, surriscaldiamo meno le nostre città pianificando lo spazio urbano con intelligenza, facciamo qualche morto in meno di cancro, sarebbe già un buon risultato...

REDAZIONE: subito i media hanno collegato la siccità attuale al riscaldamento globale...
GROSSO: che il Mediterraneo sia l'area che forse ha subito di più gli effetti del cambiamento climatico è fuor di dubbio ma legare ogni singola fase atmosferica al global warming è sciocco, così come lo era l'anno scorso quando pioveva tantissimo o solo qualche settimana fa quando si parlava di alluvioni al sud.

REDAZIONE: sino a Natale cambierà qualcosa?
GROSSO: fino a qualche giorno fa lo ipotizzavamo, perché eravamo convinti che fisiologicamente il flusso perturbato atlantico dovesse scendere di latitudine sino ad abbracciare anche noi, come accadde nel 2013, ma quest'anno la situazione è più grave, invece di fare un abbassamento del flusso, proprio da Santo Stefano potremmo sperimentare una nuova fiammata anticiclonica.

REDAZIONE:
nemmeno per Capodanno e gennaio possiamo pensare ad una modifica di questa struttura barica?
GROSSO: se fosse per il tempo, una volta trovato l'equilibrio andrebbe avanti così per altre 6-8 settimane, c'è da sperare che l'anticiclone punti un po' verso il nord Europa e che si inneschi qualche meccanismo nuovo, come un'irruzione fredda da nord o da est, ma al momento sono tutte ipotesi che si scontrano con la forza del vortice polare. A gennaio potrebbe certamente verificarsi qualche cambiamento nel vortice polare stratosferico tale da trasferirsi poi nei bassi strati e spingere parte del freddo accumulato al Polo verso l'Europa, ma è solo una delle tante ipotesi. Il freddo potrebbe ignorarci completamente anche a gennaio. Andiamo per gradi...
 

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