mercoledì 4 novembre 2015

Il prossimo inverno secondo il col. Giuliacci

Inverno 2015-16: arbitro il Nord Atlantico insieme al Niño

Ritratto di Mario Giuliacci
in redazione Col. Mario Giuliacci

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Col. Mario Giuliacci
Le acque del Medio Atlantico sono più fredde della norma. Perché? Impatto sul prossimo inverno
Sul Nord Atlantico è comparsa da questa estate una pozza di acqua più fredda di 1-3 gradi rispetto alla media climatica del luogo. L'area interessata è enorme, più di 2000x2000 km2 (vedi prima figura).
La piscina fredda tocca il lembo Sud dell' Groenlandia per cui è naturale pensare che tali acque fredde non siano lì chissà per quale ragione, ma, ormai è comune convinzione del mondo scientifico che paradossalmente sono una conseguenza del Global Warming. Infatti l'aumento della temperature del pianeta, più elevato che mai alle alte latitudini, sta producendo una fusione dei ghiacci perenni della Groenlandia L'acqua di fusione, ovviamente molto gelida, ha formato appunto in Atlantico quel vastissimo bacino freddo a Sudest della Groenlandia.
Ma una superficie marina fredda così estesa non può non avere serie ripercussioni sul clima dell'Europa sia sul lungo periodo ma anche nell'immediato.
Gli effetti immediati dovrebbero essere già avvertibili nel prossimo inverno perché le masse d'aria che in inverno più frequentemente raggiungono l'Europa ( e anche il Mediterraneo) provengono dal settore nordoccidentale dell'Atlantico sotto forma di "aria polare marittima" la quale però, lungo il suo tragitto, invece di riscaldarsi parzialmente nello scorrere su una superficie oceanica solitamente più calda del'aria polare di partenza, ora verrebbe invece a scorrere sopra un mare freddo, con il rischio di non riscaldarsi affatto prima di raggiungere l'Europa o addirittura di raffreddarsi ancor più.
Insomma è molto probabile che nel prossimo inverno le correnti polari che a più riprese dovrebbero raggiungere l'Europa, siano particolarmente rigide su Inghilterra e Ovest delle Francia e abbastanza rigide se e quando raggiungeranno il Mediterraneo occidentale e/o i Balcani
Per di più negli anni a venire, ma già in parte anche quest'anno, la calda corrente del Golfo nel suo tragitto dai Caraibi verso le Britannia, incontrando tale tasca fredda verrebbe rallentata e indebolita e di questo sembra già che ci siano i primi sintomi. Ma in tal modo trasporterebbe meno calore del solito verso il Nord Europa ( il 20% circa del calore di cui beneficia il clima delle Isole Britanniche e della Scandinavia proviene dalla corrente morente del Golfo e l'80% dal sole).
Ma una corrente de l Golfo indebolita, oltre rendere più rigido il clima del Nord Europea, rende più agevole l'arrivo in inverno di masse aria fredde fino all'Italia.
Tralasciamo qui di parlare degli effetti del Niño sul clima invernale europeo, in genere sotto forma di più frequenti "splitting" del gelido vortice dalla sua sede e conseguenti irruzioni di aria polare verso più basse latitudini
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Col. Mario Giuliacci

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